lunedì 26 giugno 2017

Sibilla Aleramo

“Uomini e donne sono sul mio cammino perch'io li ami. Li amo, li sento vivere, la loro vita si aggiunge alla mia. Che cosa io sarei senza questi incontri, senza le strade che ho percorso?” Nonostante le critiche che si possono muovere ai suoi amori estremi, fonte della sua ispirazione letteraria, e alle sue scelte spesso discutibili, Sibilla Aleramo continua ad essere l'emblema di una vita libera e consapevole, lontana dal modello femminile imperante nella sua epoca. Fosse anche solo per questo, va letta.
Consigli di lettura:
Sibilla Aleramo, Una donna, Feltrinelli, 2012
Sibilla Aleramo, Amo dunque sono, Feltrinelli, 2016

lunedì 19 giugno 2017

William Somerset Maugham

“Non si può creare un personaggio basandosi sulla semplice osservazione: se vogliamo che prenda vita dev'essere almeno in qualche misura una rappresentazione di noi stessi.” Orfano di genitori, Maugham fu cresciuto da uno zio vicario. Le regole di comportamento che vigevano a casa dello zio e, successivamente, gli studi di medicina gli permisero di osservare un'ampia gamma di emozioni umane che seppe innestare sulle caratteristiche della sua personalità. Con i suoi personaggi ci ha lasciato una grande lezione di scrittura.
Consigli di lettura:
William Somerset Maugham, In villa, Adelphi, 1999
William Somerset Maugham, La diva Julia, Adelphi, 2005

lunedì 12 giugno 2017

Lalla Romano

“Dissi a Venturi che volevo scrivere (raccontare) ma che non era possibile, perché a me sarebbe piaciuto scrivere soltanto storie della mia famiglia. Nulla mi avrebbe mai interessato quanto il mio mondo.” Ma la verità è che Lalla Romano sia che parli di sé, del figlio o di chicchessia, riesce a raccontarci sempre anche qualcosa di noi stessi. E tra le «ombre» che visitano la sua memoria, ritroviamo anche le nostre. Le sue numerose opere che spaziano dalla prosa alla poesia, dalla vita all'arte, sono tutte da leggere.
Consigli di lettura:
Lalla Romano, Le parole tra noi leggere, Einaudi, 2012.
Ernesto Ferrero, Vita di Lalla Romano raccontata da lei medesima, Manni, 2006.

lunedì 5 giugno 2017

William Makepeace Thackeray

“Mentre i personaggi compaiono sulla scena, chiedo il permesso, come uomo e come fratello, non solo di presentarli ma di tanto in tanto di scendere dal palco per parlarne: se sono buoni e bravi per stringergli la mano con affetto, se sono stupidi per riderne sotto i baffi con la complicità del lettore; se sono malvagi e crudeli per insultarli con le parole più audaci”. Di William Thackeray potrei dire lo stesso che Calvino diceva a proposito di Jane Austen: non lo leggo mai, ma sono felice che ci sia.
William M. Thackeray, La fiera della vanità, Mondadori, 2013
William M. Thackeray, Le memorie di Barry Lindon, Fazi, 2013