lunedì 13 febbraio 2017

Colette

“Quando si può penetrare nel mondo incantato dei libri, che bisogno c'è di scrivere?” Non sappiamo se a convincere Colette a diventare una scrittrice sia stato più il sogno velleitario del padre, che aveva rilegato con cura una dozzina di libri composti da pagine completamente bianche e recanti solo il titolo, oppure la mediocrità del primo marito Henri Gauthier-Villars detto Willy. Fu lui, infatti, abituato a firmare opere altrui, a suggerirle la serie di Claudine di cui in un primo momento si appropriò, ma che poi fu ristampata unicamente con il nome di lei.

Consigli di lettura:
Sandra Petrignani, La scrittrice abita qui, Beat, 2016
Colette, Prigioni e paradisi, Del Vecchio Editore, 2012

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