“Ricordò le parole, la dolcezza e le storie con cui la levatrice aveva ammorbidito il sangue di quel parto e provò commozione. Suo figlio avrebbe dovuto essere omaggio a quelle onde gentili. Avrebbe dovuto sapere, conoscere la magia del raccontare.” Ugo Riccarelli ci ricorda Marquez e a tratti ci ammalia come lui. La vita, nei suoi scritti, diventa una storia da raccontare che annienta anche la morte, come nella favola di Sherazade. E così nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Anche il dolore.Consigli di lettura:
Ugo Riccarelli, Il dolore perfetto, Mondadori, 2012
Gabriel García Marquez, Cent'anni di solitudine, Mondadori, 2016
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